La Lean è un mezzo, non un fine: un errore da evitare, ecco perché

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Nel web possiamo trovare decine e decine di definizioni sulla Lean Production – o produzione snella. Possiamo dire che “la lean production è un modello produttivo che punta all’eliminazione di ogni forma di spreco”, oppure che “È un sistema di produzione che mira al raggiungimento dello standard produttivo”, dove per “standard” si intende “il miglior metodo conosciuto e condiviso per fare qualcosa.”
Al di là delle definizioni, però, chiedersi che cos’è la lean production vuol dire interrogarsi sui risvolti pratici che questo approccio alla produzione industriale introduce. Ciò che interessa di più, infatti, non dovrebbe essere tanto formulare una definizione condivisa sul suo significato, quanto piuttosto comprendere quali siano, nel concreto, le finalità perseguite da questo modello.
Tutto questo per non dimenticare che la lean production è un mezzo per ottenere il miglioramento delle performance operative.
La Lean Production e il raggiungimento dello standard
La Lean Production si fonda sul concetto di caccia agli sprechi. A sua volta, l’attività di individuazione ed eliminazione degli sprechi è necessaria per raggiungere uno standard produttivo, principio che si contrappone a quello di varietà del processo produttivo.
Il fine della Lean production è dunque quello di raggiungere il miglior standard possibile? Sì e no: il raggiungimento di uno standard è un fine per chi utilizza l’approccio della produzione snella, ma è anche un mezzo, uno strumento imprescindibile per il raggiungimento del vero obiettivo, ovvero il miglioramento continuo dei processi, in un sistema ciclico che non giunge mai a completamento definitivo.
Ma perché ci interessa questo aspetto? In che modo la consapevolezza che la lean production sia un sistema che non conosce fine incide sulla implementazione del modello a livello aziendale? Per rispondere a questa domanda dobbiamo introdurre un nuovo elemento, cruciale, quello del fattore umano.
Cultura aziendale e Lean production
La vera difficoltà nell’implementazione della produzione snella non sta tanto nell’individuazione ed eliminazione degli sprechi, quanto nell’introduzione di nuovi sistemi organizzativi all’interno di processi già consolidati. In altre parole, la sfida che deve essere affrontata è quella di far metabolizzare nuove procedure e direttive al personale aziendale. Osservando da questa prospettiva, iniziamo a comprendere perché la Lean debba essere vista come un fine e non come un mezzo.
Spesso, gli interventi di miglioramento continuo non hanno successo oppure riescono ad apportare risultati solo a breve termine. La ragione è che i professionisti che sono chiamati a comprendere, introdurre e consolidare le nuove procedure fanno a fatica ad accettarle; la ragione principale è sempre la stessa: non sono direttamente coinvolti nel cambiamento e non ne comprendono l’utilità.
Come possiamo, dunque, fare in modo che gli interventi di miglioramento aziendale possano essere accolti con favore a tutti i livelli della produzione? Per rispondere, dobbiamo introdurre un ultimo elemento, quello del benessere aziendale.
Che cos’è il benessere aziendale
Per Benessere Aziendale si fa riferimento, generalmente, ai fattori che, all’interno di un’organizzazione aziendale, promuovono, mantengono e migliorano il benessere fisico, psicologico e sociale delle persone per tutti i livelli e i ruoli.
Questa definizione, però, è poco efficace in quanto si limita a chiarire le condotte che un’azienda dovrebbe assumere per favorire il benessere individuale, ma non include la spiegazione di cosa sia, effettivamente, il benessere aziendale, inteso come condizione che si applica all’intera “comunità – azienda”.
Per spiegare definitivamente cosa sia il benessere aziendale è conveniente tornare al concetto di benessere individuale: in estrema sintesi possiamo considerare il benessere individuale come lo stato in cui si trova una persona quando sente un’armonia complessiva tra ciò che è, fa e prova in azienda. Va da sé che il benessere aziendale deve essere quindi inteso come la capacità di un’azienda di dare un significato positivo a ciò che fanno i suoi collaboratori, utilizzando al meglio le proprie competenze e ponendo in essere un contesto di relazioni positive.
Lean Production e benessere aziendale
Il processo produttivo, grazie alla Lean, tende verso un costante miglioramento che, a sua volta, conduce ad un innalzamento del benessere aziendale. Se i collaboratori hanno percezione di una reale crescita del proprio benessere – che si traduce in minor fatica, maggior coinvolgimento nei processi decisionali, crescita personale e migliori relazioni in azienda – questi saranno ben disposti ad accogliere e a proteggere il cambiamento.
Se si agisce esclusivamente sui processi, il cambiamento è destinato a non durare; l’effetto diretto è un ritorno al vecchio modello e un distanziamento dal nuovo standard produttivo definito, che si traduce in un nuovo aumento degli sprechi, una dilatazione dei tempi di produzione, un peggioramento generale delle condizioni dei lavoratori.
Ecco perché e in che senso la lean production è un mezzo e non un fine: essa apporta benefici nella misura in cui la sua importanza viene riconosciuta, oltre che da coloro che gestiscono i processi produttivi e organizzativi, anche dalle persone che sorreggono la produzione e che costituiscono lo scheletro della cultura aziendale.