Automazione industriale

Proteggere la proprietà intellettuale nel settore automotive

di Dirk Wollschlaeger, CXO Advisor e membro del Netskope CXO Advisory Board

L’industria dell’automotive sta sperimentando sfide e cambiamenti da ogni punto di vista.  Gli OEM stanno lavorando incessantemente per comprendere l’evoluzione del customer journey in relazione ai loro prodotti, con l’obiettivo di identificare le opportunità di crescita mediante l’integrazione della tecnologia digitale in tutte le aree del loro business. Tutto questo ha dato vita a una trasformazione digitale basata sui dati, ma la sua applicazione è molto impegnativa perché un cambiamento così radicale coinvolge ogni elemento del settore automotive: occorre ricalibrare ricerca e sviluppo, arricchire l’innovazione di prodotto e le esperienze digitali, capovolgere i modelli di partnership e la vendita al dettaglio.

Lo scorso anno, McKinsey ha pubblicato alcune raccomandazioni destinate ai CEO di settori industriali avanzati (tra cui l’automotive e l’assemblaggio), finalizzate ad assicurare la sicurezza e il margine, la trasformazione dei prodotti e la riconfigurazione dell’organizzazione e della strategia per la “normalità del futuro.” Tra le diverse azioni strategiche suggerite, figuravano ripetutamente il cloud e la trasformazione digitale, ma anche:

  1. La rivoluzione digitale per guidare approcci go-to-market
  2. La digital analytics per una migliore valutazione della prestazione aziendale
  3. L’utilizzo di strumenti digitali per mitigare i rischi e ridurre i costi
  4. Le partnership con servizi in cloud per cogliere le opportunità di business (creando una strategia cloud mirata)
  5. La creazione di una organizzazione costruita sul fattore velocità

McKinsey ha anche evidenziato altri suggerimenti che richiedono un’attenzione significativa da parte dei team IT, tra cui le attività di M&A e la trasformazione delle supply chain industriali.

Tutte queste raccomandazioni rappresentano elementi presenti, implicitamente o esplicitamente, nella lista delle priorità per i CIO (Chief Information Officer) e la protezione dei dati costituisce un fattore di successo critico per tutti.

Adozione di servizi cloud e protezione dei dati

I dati provenienti dai Netskope Threat Labs indicano che una azienda manufatturiera media (con 500-2.000 utenti) utilizza 1.522 applicazioni univoche, il 98% delle quali non è gestito dai team IT. Si tratta di una percentuale di app non gestite molto maggiore rispetto alla media di altri settori. Sempre all’interno di quella media di aziende, vengono usate 113 app diverse per caricare, creare, condivide o salvare dati.

Sebbene inizialmente il settore dell’automotive venisse considerato riluttante ad accogliere il cloud per via dei dubbi relativi alla sicurezza e protezione dei dati, oggi non è più così. Infatti, si prevede che il mercato del cloud specifico per l’automotive varrà 6 miliardi di dollari americani nel 2027, tanta è la spinta per i veicoli software-defined. Occorre però non sottovalutare gli aspetti di sicurezza: l’adozione del cloud implica l’impossibilità di proteggere in modo efficace l’attività e i dati dell’azienda usando dispositivi on-premise. Se lo si fa comunque, si sta ignorando la realtà di una forza di lavoro che è sempre più distribuita.

La trasformazione di rete e sicurezza è una delle tante rivoluzioni che stanno accadendo all’interno del settore automotive. Infatti, da un sondaggio svolto alla fine del 2021 in Germania e UK, è emerso che il 99,5% dei leader IT britannici e tedeschi sta pianificando progetti di trasformazione di rete e sicurezza da attuare entro i prossimi cinque anni e che il 62% di essi ha già avviato questi progetti o intende farlo nei prossimi 12 mesi.

La buona notizia è che, esattamente come l’intera ondata di rinnovamento che sta interessando l’automotive, la trasformazione della sicurezza e della rete verso un modello SASE (Secure Access Service Edge) comporta numerosi vantaggi.

  1. Quando la sicurezza è basata su cloud e centrata attorno al dato, l’ubicazione di utenti e dati non rappresenta più un fattore limitante, poiché gli stessi possono essere protetti indipendentemente dal luogo o dal dispositivo di accesso, consentendo alle aziende automotive di trarre vantaggio dal lavoro ibrido e dalla distribuzione geografica.
  2. Una comprensione profonda e contestuale dei tipi di dati e del loro utilizzo consente di configurare policy ben più granulari della mera azione “blocca/consenti” delle appliance di sicurezza. Questo vuol dire che i team di sicurezza possono consentire molto di più: partnership, app di produttività, e condivisione collaborativa dei dati, senza esporre a inutili rischi la proprietà intellettuale o informazioni commerciali sensibili.
  3. Proteggere i dati e non l’applicazione vuol dire che la visibilità di sicurezza non comprende solamente le applicazioni consentite, ma anche il 98% delle app in cloud non gestite che supportano la produttività aziendale nella azienda manufatturiera media citata in precedenza, e consente alle linee di business di continuare a innovare e ottenere miglioramenti di produttività senza dover costantemente combattere con approvazioni di sicurezza dispendiose in termini di tempo, approvazioni che possono richiedere mesi prima che un’app venga ritenuta utile. Garantisce, inoltre, che i dati siano protetti in qualsiasi punto del percorso di produzione si trovino: nel cloud, sul web e su qualunque dispositivo.
  4. Nella prima metà del 2022, l’85,7% degli attacchi dichiarati al settore manufatturiero ha avuto alla base il cyber crime (avente motivazioni finanziarie e comprendente un ransomware). Senza considerare la riduzione del costo degli attacchi, le aziende dichiarano milioni di dollari di risparmio con l’adozione del modello SASE, poiché non solo vedono i vantaggi dovuti al consolidamento dei vendor e all’integrazione della gestione tecnologica, ma sperimentano anche una significativa riduzione nei costi di rete.
  5. Inoltre, l’esperienza utente risulta di gran lunga migliore, senza limiti di sede per i lavoratori ibridi e senza quei fastidiosi compromessi a livello di rete che prevedono l’invio di traffico dati a/verso determinate sedi solo a scopo di sicurezza.
  6. Le aziende hanno quindi un controllo molto maggiore sulle giurisdizioni a cui i loro dati sono soggetti; a esse, è anche garantito un maggiore controllo sulla privacy e sulla compliance relativa alla protezione dei dati.

Fondamentalmente, il software è un sistema di organizzazione e presentazione dei dati e, in quanto tale, i veicoli software-defined sono costruiti a partire da dati. Che si guardi al prodotto finale, ai processi industriali o operativi, i dati ormai guidano il settore automotive. Lo vediamo nell’uso dell’NFT e della blockchain (a sostegno di modelli di tipo subscription e garanzie), nonché attraverso l’uso intensivo che il settore fa dell’AI per i suoi progressi, come la guida autonoma. Da un punto di vista operativo, i dati sono sinonimo di vantaggio competitivo e il loro valore non fa che crescere. Fornire accesso ai dati e metterli in sicurezza costituisce una priorità chiave per l’automotive, e la ragione per cui progetti di trasformazione di rete e sicurezza guidati da un approccio SASE stanno acquisendo crescente importanza nel settore.

Per approfondire le sfide che il settore automobilistico deve affrontare in relazione alla protezione dei dati – e i suggerimenti su come affrontarle – Netskope ha rilasciato un eBook accessibile gratuitamente: “Proteggere la proprietà intellettuale nel settore dell’automotive”.

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Informazioni sull’autore

Dirk Wollschlaeger è membro del Netskope CXO Advisory Board. Nei suoi oltre 30 anni di carriera, ha ricoperto diverse posizioni di leadership nei settori vendita, produzione, engineering e consulting.

https://www.netskope.com/