Automazione industriale

Web, social network, big data: cosa succede nelle nostre aziende?

“Stranamente, non abbiamo mai avuto più informazioni di adesso, ma continuiamo a non sapere che cosa succede” Papa Francesco

L’informazione e la diffusione di notizie nelle organizzazioni moderne hanno un ruolo fondamentale. Oggi le dinamiche di sviluppo e le evoluzioni tecnologiche, così come quelle normative e socio-economiche, sono velocissime; diventa quindi indispensabile rimanere sempre vigili, cercando di intuire cosa accadrà e prevedere gli impatti e le opportunità che possono generare sul nostro modo di vivere e sul nostro business.

Credi che le nostre aziende siano sempre all’erta?

Il significato dell’aggiornamento nel processo d’innovazione

Le aziende che vogliono essere innovative non possono prescindere dall’essere sempre aggiornate; è importante che seguano con costanza e continuità le fonti che sono per loro motivo di stimolo per incrementare il proprio sapere e la propria conoscenza.

Il processo di innovazione sino ad oggi è stato il più delle volte innescato da ricerche di mercato o studi tecnologici, svolti in prevalenza dal Marketing e dal settore Ricerca e Sviluppo, molte altre volte da enti esterni.

Probabilmente uno degli aspetti deboli di questo approccio è il fatto che spesso diventa difficile capire qual è la strada giusta per produrre innovazione e, quindi, quali sono le fonti necessarie.

In tal modo le “piste di sviluppo” sono molte volte viziate da angolazioni parziali; inoltre la ricerca di informazioni e le conseguenti analisi possono apparire discontinue e finalizzate solo a una specifica esigenza.

Le ‘trash news’ e l’informazione di valore

Pensiamo alla nostra quotidianità, la quantità di informazioni alle quali possiamo accedere grazie alla diffusione sempre più capillare dei nuovi media permette a ciascun individuo di accrescere continuamente il proprio bagaglio di conoscenze negli ambiti più diversi. Non è sufficiente, però, ascoltare o leggere una notizia per far crescere la cultura personale. È necessario, infatti, saper filtrare l’informazione ‘di valore’ nell’enorme quantità di ‘trash news’ che la non solo la rete propone: gli attuali strumenti a disposizione sono un aiuto importante perché, se correttamente utilizzati, offrono incredibili opportunità per ampliare i propri orizzonti.

Molte hanno ancora difficoltà a fidarsi dei nuovi media e delle innumerevoli quantità di dati e informazioni generate all’esterno o all’interno dell’azienda. È ancora difficile percepire la rete come una fonte preziosa per stimolare e supportare la cultura personale e il proprio processo d’innovazione. Peraltro la velocità con cui la digitalizzazione impatta sui modelli di business è una delle principali fonti da monitorare. 

Nuove professionalità capaci di ‘catturare’ le notizie

Si parla di frequente di nuovi lavori e nuove figure professionali importanti per le realtà moderne perché capaci di ‘catturare’ le informazioni disponibili e di interesse per l’azienda e di individuare un quadro coerente delle ‘fonti informative’ con le quali interagire. Sono profili professionali preziosi, da inserire il prima possibile nelle organizzazioni poiché servono capacità trasversali di analisi e di sintesi, in grado di supportare il lavoro delle altre aree aziendali. Si tratta, inoltre, di competenze che appartengono soprattutto alle nuove generazioni, oggi sempre più penalizzate dal mercato del lavoro.

Un’attività di ricerca e diffusione delle informazioni, organizzata e collocata in un processo di  innovazione sistematica, può alimentare la creatività dei team di progetto, irrobustirne le intuizioni e supportare il lavoro del Marketing e della divisione Ricerca e Sviluppo; quindi, in definitiva, può contribuire in modo determinante alla crescita della conoscenza in azienda.

Si tratta, in sintesi, di un’azione importante utile a incentivare il processo innovativo e dargli continuità.

L’importanza dei ‘browser’

Diversi esperti di management hanno già da tempo manifestato la necessità di avvalersi di nuove figure professionali. Tra gli altri, Fernando Trìas de Bes e Philip Kotler nel loro libro “Innovare per vincere” li definiscono ‘browser’, attribuendo a queste professionalità un ruolo nient’affatto riduttivo nel processo di innovazione in azienda. Queste figure possono agire sia su input ricevuti, per acquisire nuove informazioni su precise richieste aziendali, sia su stimolo esterno per attivare sessioni creative o di approfondimento.

Oggi, complice l’Industria 4.0, si parla con maggiore frequenza, non sempre però con la dovuta chiarezza, di big data/analytics expert o di data scientists come di figure fondamentali per supportare l’innovazione in azienda.

La responsabilità delle aziende

Per far crescere un’azienda, e quindi aiutarla a rinnovarsi, non bastano tecnologie all’avanguardia o automazioni sofisticate; è necessario scommettere su nuove professioni e superare i pregiudizi che spesso fermano il processo di modernizzazione. Le aziende hanno una nuova responsabilità, dietro alla quale non possono nascondersi dichiarando che i giovani laureati non hanno la preparazione adeguata.

L’Università oggi è in grado di fornire agli studenti ottime conoscenze, ma la formazione di nuovi profili professionali spetta alle aziende che devono individuare le necessità del loro business e, conseguentemente, della loro organizzazione. Questa in definitiva è la prerogativa delle aziende che capiscono come competere da leader.

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