
Gli Avatar sono il nostro alter ego nello spazio, l’immagine che vogliamo ci rappresenti all’interno di una comunità virtuale.
Nel 2154 probabilmente un certo “signor Jake” della cui identità i nostri pronipoti avranno cognizione, effettuerà il suo primo viaggio verso il pianeta Pandora per ottenere informazioni utili al fine di un attacco militare resosi necessario, dopo vari tentativi falliti, al fine di controllare i ricchi giacimenti di un cristallo ferroso ritenuto la risposta ai gravi problemi energetici della Terra.
Gli umanoidi presenti su Pandora sono in grado di comunicare coi terrestri grazie alla creazione in laboratorio degli avatar costituiti per metà da geni umani e metà da geni Na’vi.
In tempi rapidi Jack è in grado di compiere la sua missione grazie al controllo del proprio Avatar.
Questa è una storia di fantascienza ambientata nel futuro ma il mix odierno è così virtuale da essere reale.
Qui potremo chiacchierare, ridere, scherzare, pranzare, lavorare, discutere e prendere decisioni.
La comunità, appartenenza cara sin dal principio alle più note dottrine religiose ha un particolare significato nell’Induismo che concepisce l’avatar come reincarnazione, ritorno, trasformazione, discesa.
Senza disturbare le alte sfere dobbiamo considerare l’avatar come il nostro “altro stato” che potrà permeare le nostre scelte nell’universo parallelo, è lo stato oltre gli stati e in quanto tale non è nè primo, nè ultimo.