metaverso

Metaverso. Per spiegare un termine nuovo è bene partire dalla sua etimologia.

La parola “metaverso” è formata dal prefisso “meta” traducibile con “oltre” e il sostantivo (uni)verse “universo”.

Parliamo di un mondo che si sovrappone a quello fisico attraverso Internet consentendo grazie a un mix di dispositivi e infrastrutture (realtà aumentata, realtà virtuale connessione 5G, blockchain ecc.) di interagire a distanza in maniera spontanea all’interno di un panorama naturale pur nella sua identità artificiale.

Il metaverso ha compiuto 30 anni(1992 – 2022)

Quando nel 1992 la mente di Neal Stephenson, scrittore di romanzi di fantascienza, crea due mondi paralleli in Snow Crash, la Nokia entra nel mercato dei cellulari e qualcuno inizia a pensare di poter effettuare telefonate senza correre e fare la fila alle cabine telefoniche.

I gettoni sono in tramonto, con 200 lire si comprano i chewing gum da distributori già desueti e le schede telefoniche cominciano a divenire preziosa merce di scambio per i collezionisti.

Tuttavia, nell’anno di Tangentopoli, l’automazione si limita ai più classici Robot in quanto i primi Cobot sarebbero arrivati solo qualche anno dopo.

Da sempre, la curiosità della “doppiezza” aleggia nella testa di molti.

Facendo un salto temporale attraversando  tanti anni di “vita” nei vari panorami globali e sociali da Second Life a Facebook fino a Tik Tok, siamo giunti alla conoscenza di un universo parallelo ma reale, un’anima doppia in un ambiente inedito che riserva altrettante emozioni, confronti, osservazioni.

Il metaverso nel 2022 è già, volente o nolente, uno scenario autentico che riconosce e modula i comportamenti, sviluppa i cinque sensi e capitola nel quotidiano.

Cosa possiamo fare nel metaverso?

Nella struttura spazio-temporale del metaverso possiamo vivere come nell’universo fisico; lunghezza, larghezza, profondità e tempo in cui possiamo fare esperienza diretta.

Abbiamo l’opportunità di creare degli avatar realistici, creare oggetti o proprietà, andare a teatro, allo stadio, al cinema, viaggiare, fare conferenze, sperimentare e condividere idee e opinioni in tempo reale. Ad esempio, durante una festa virtuale nel metaverso, senza spostarsi da casa è possibile interagire, conversare e ballare con gli stessi amici frequentati nella realtà fisica, i quali saranno a loro volta rappresentati come avatar.

L’integrazione e interazione tra uomo e macchina potrà tenere conto in modo rapido e concreto di quanto avviene ad ogni latitudine e longitudine.

Nel campo dell’automazione così come in tanti altri settori, avremo la possibilità di effettuare scelte in totale sintonia con i due mondi di appartenenza e avremo la perfetta cognizione di un progetto realizzato prima della sua materiale esecuzione.

Tra 30 anni parleremo di altro; oggi, abbandonata l’aneddotica futurista dobbiamo essere pronti a vivere nel Metaverso.