
In questo articolo:
Di Alessandro Delucchi, Area Sales Manager Italia, Mobile Industrial Robots

I robot mobili autonomi stanno aiutando le aziende a gestire in modo redditizio la logistica interna, consentendo ai dipendenti di svolgere compiti di alto valore e di operare in un ambiente più sicuro.
Tuttavia inserire un robot come anche una flotta di AMR all’interno dei flussi logistici non è un’operazione banale, poiché sono molti gli aspetti che vanno valutati attentamente. In questo articolo MiR traccia un’analisi di insieme riguardo all’intralogistica unita all’ambito umano e, attraverso alcuni casi d’uso, sintetizza in cinque fasi il processo di integrazione della robotica mobile autonoma all’interno delle aziende.
Perché far gestire la movimentazione delle merci ai robot autonomi
È noto che gli AMR sono in grado di gestire la logistica interna in modo rapido ed economico. Se i motivi di una gestione rapida possono essere ovvi ed evidenti, per molti il discorso economico può sembrare invece poco credibile/relativo. Ciò probabilmente è dovuto ad un ragionamento parzialmente focalizzato al costo del robot, mentre non si considera il fattore di risparmio temporale (e quindi economico) che si viene a creare liberando i dipendenti dalle mansioni time consumer e a scarso ritorno. In questo caso occorre “mettere sulla bilancia” i costi di implementazione e il risparmio dovuti al ricollocamento delle risorse; nella maggior parte di casi l’investimento nella robotica autonoma viene ripagato in breve tempo dall’efficienza e redditività dovuta sia agli AMR che all’operato di maggior valore dei dipendenti.
Lo scenario attuale vede la continua carenza di manodopera in moltissimi settori per questo motivo le aziende stanno incontrando numerose difficoltà a trovare figure a cui affidare compiti noiosi, ripetitivi e pericolosi. Sono molti i casi d’uso dove le aziende, una volta implementati i robot mobili autonomi hanno potuto migliorare la sicurezza, eliminare infortuni e danni all’interno delle strutture e ridurre il time-to-market. Coloro che hanno utilizzato gli AMR conoscono bene il loro valore e in un arco temporale breve hanno deciso di espandere le loro flotte differenziando i robot in base alle specifiche esigenze. Produttori come Valeo, Ford, Novo Nordisk, Ikea, Black & Decker, tanto per citarne alcuni, hanno implementato gli AMR all’interno dei loro processi con il risultato di migliorare in modo significativo l’efficienza, la redditività e raggiungendo in un tempo ragionevole il ROI.
Tuttavia, esistono ancora molte aziende che dimostrano ancora una certa reticenza nonostante siano in qualche modo convinte che gli AMR siano in grado di risolvere molte problematiche. Ad ogni modo implementare un robot potrebbe risultare più complesso del normale creando molti dubbi su come iniziare. In ogni caso, nessuna azienda dovrebbe implementare gli AMR in modalità “fai da te”, pertanto di seguito abbiamo stilato un percorso suddiviso in cinque fasi per meglio comprendere quali sono i punti fondamentali da compiere.
Fase 1 – Esaminare la possibile applicazione
Va detto che senza le idee e la fantasia del cliente che desidera realizzare un’applicazione specifica, il produttore di AMR si ritroverebbe a proporre prodotti basilari. Il cliente, una volta che ha un’idea verosimile di cosa desideri automatizzare, può confrontarsi con il fornitore, il distributore o il system integrator, o perché no, tutti e tre, per discutere e pianificare tutto ciò che è necessario per portare a termine il progetto. Questa prima fase è fondamentale poiché tutti i dubbi e le domande iniziali riguardo agli AMR da parte del cliente possono ottenere chiarimenti e risposte in modo da individuare con precisione gli obiettivi.
Durante questa fase, il produttore o distributore o system integrator raccomanda al cliente le best practice per ottimizzare il risultato del progetto, che potrebbero prevedere l’eliminazione di aspetti non funzionali o che non supportano gli obiettivi previsti. Ciò garantisce che il progetto rimanga in linea con gli obiettivi e riduca lo spreco di risorse (anche economiche). I risultati di questo processo vengono quindi consolidati in un report di progettazione che può essere esaminato e discusso tra partner e cliente.
La revisione del progetto dovrebbe includere i tempi di implementazione del processo e il layout della struttura entro la quale dovrà operare il robot, compresi i percorsi dove potrebbe presentarsi l’interazione con altri robot o presenza umana. È importante anche tenere conto se all’interno della struttura siano presenti nastri trasportatori, carrelli elevatori, Wi-Fi, ERP, software di gestione del magazzino (WMS) e sistemi di esecuzione della produzione (MES). In particolar modo, i dati e la comunicazione sono aspetti imprescindibili poiché uno o più AMR, oltre ai compiti di movimentazione delle merci, possono restituire numerose informazioni fruibili con cui ottimizzare in modo continuo i flussi. Pertanto, la valutazione da parte del fornitore dell’aggiunta di un’interfaccia fra AMR e ERP, WMS e MES è di fondamentale importanza.
Stabilire i percorsi ideali per il o i robot è un altro aspetto importantissimo su cui discutere prima della reale messa in opera allo scopo di non trovarsi sorprese; ad esempio, se il robot ha bisogno di due metri di spazio per navigare e il cliente dispone soltanto di 1,5 metri, il fornitore potrà suggerire altri modi per completare il percorso, oppure percorsi alternativi come anche assegnare ad un’area un traffico a senso unico anziché bidirezionale. Valutare inoltre l’infrastruttura di rete, l’ambiente operativo e altro traffico non AMR sarà essenziale per determinare come i robot potranno operare interagendo in modo proattivo.
Fase 2 – Kick-Off Meeting
Dopo che la fase di revisione è stata completata e sono state concordate tutte le modifiche e integrazioni, arriva il momento di discutere gli aspetti esecutivi del progetto. Ad esempio il system integrator così come il fornitore, esamineranno i requisiti del progetto per l’attuazione e risponderanno a qualsiasi altra domanda tecnica. In questo modo verranno stilate le tappe fondamentali che dovranno prevedere l’eventuale ricorso alle risorse di supporto e ci si assicurerà che nessun dettaglio sia stato tralasciato per rispettare le scadenze. Su questo punto, la corretta pianificazione del ruolino di marcia consente di evitare sprechi di risorse economiche che potrebbero andare a incidere pesantemente sull’investimento e protrarre il raggiungimento del ROI di ulteriore e non necessario tempo. Molti tendono a identificare l’investimento come costo riferito esclusivamente all’AMR e al suo funzionamento, mentre come abbiamo visto esistono anche oneri “nascosti”.
Fase 3 – Meeting di progetto
Una buona comunicazione fra cliente e fornitore è fondamentale per svolgere senza particolari problemi il piano di implementazione. Va considerato che l’inserimento dei robot mobili autonomi all’interno di una struttura può essere anche un’operazione molto complessa. È consigliabile un regolare confronto fra cliente e fornitore allo scopo di discutere il corretto svolgimento del programma e per assicurarsi che rimanga nei tempi previsti come anche inserire eventuali modifiche. Questa prassi aiuta a mantenere l’allineamento di tutto il personale coinvolto nel progetto, attraverso la condivisione dei vari task e delle eventuali problematiche riscontrate. Per comodità i meeting possono essere tenuti anche in modalità remota risultando così più flessibili verso le esigenze del cliente e del fornitore.
Fase 4 – Attuazione effettiva
Non bisogna dimenticare che anche quando un cliente si avvale della consulenza del fornitore, distributore o system integrator, sia responsabile della fase di effettiva implementazione dei robot. Di conseguenza, sarà naturale stabilire tutti gli obiettivi con i partner tecnici e incoraggiarli proattivamente a rispettare il programma. Inoltre è abbastanza ricorrente il fatto che molti clienti scelgono di sfruttare i tempi di inattività o i periodi di lavoro meno intensi per implementare nuove infrastrutture. Ciò può però creare qualche problematica al fornitore e per questo motivo il periodo temporale dovrebbe essere pianificato.
Inoltre, su alcuni dei progetti complessi che coinvolgono più robot in più strutture, il team di implementazione del fornitore dovrà effettuare un’azione diversificata per aiutare a soddisfare questa esigenza. Non bisogna dimenticare che i team di implementazione sono in grado di fornire un supporto essenziale per affrontare l’adozione di nuove tecnologie e contribuiscono a tenere allineate le divisioni interne come, ad esempio, l’IT o i reparti operativi.
Fase 5 – Assistenza e supporto
Una volta completata e collaudata l’implementazione non resta che iniziare a far lavorare il o i robot. Tuttavia il processo non si conclude qui, poiché gli AMR per poter garantire benefici in modo continuativo richiedono comunque controllo e manutenzione. Ciò non significa che devono essere sostituiti dei particolari o che i robot subiscono una precoce usura. Controllo va inteso in maniera olistica, ossia il controllo dei dati forniti per andare a eliminare tutti gli eventuali piccoli impedimenti al corretto svolgimento delle mansioni (ad esempio l’espansione non prevista di una struttura interna, la modifica del percorso dei carrelli elevatori, l’aumento di presenza umana in una certa area, ecc). Quando si parla di manutenzione va tenuto conto invece di tutti i piccoli e regolari interventi pianificati, è bene sottolinearlo, per prevenire inutili tempi di inattività e guasti non previsti. Su questo punto torniamo ancora una volta all’aspetto economico: considerando il costo dell’implementazione, prevedere un solido sistema di assistenza clienti con una profonda esperienza negli AMR assicura una protezione dell’investimento iniziale.
Conclusioni
In questo articolo, abbiamo potuto comprendere quali sono gli aspetti più noti ma anche quelli meno considerati per quanto riguarda il processo di implementazione dei robot mobili autonomi all’interno dell’intralogistica aziendale. Poiché l’automazione della logistica richiede uno sforzo economico e di tempo da parte delle aziende, molte di queste nutrono ancora molti dubbi e perplessità sull’effettiva validità di un investimento simile. La filosofia di MiR presta particolare attenzione al processo di implementazione in modo che esso non risulti inutilmente sovradimensionato ma graduale e che risponda perfettamente alle idee della propria clientela. Soltanto in questo modo è possibile creare un circolo virtuoso che parte dalla prima implementazione e che in modo graduale porti alla completa efficienza e redditività dei flussi intralogistici.