Robotica

Robot performanti nel tempo: la manutenzione degli AMR

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Di Alessandro Delucchi, Area Sales Manager Italia di Mobile Industrial Robots

Alessandro DelucchiIntegrare gli AMR nelle fabbriche rappresenta un passo decisivo ma anche delicato verso l’automazione dell’intralogistica. Questo percorso, una volta intrapreso, richiede infatti alcuni accorgimenti per poter garantire una convivenza armoniosa fra uomo, macchine, mezzi di movimentazione interni e robot. Elementi chiave per il corretto funzionamento e la sicurezza dei robot mobili autonomi sono la manutenzione, l’upgrade del software e la corretta predisposizione del “traffico” interno alla fabbrica. In questo articolo andremo ad analizzare alcuni aspetti che prendono in considerazione la collaborazione tra nuovo e vecchio riferita agli AMR e all’ambito manutentivo dei robot.

Non sempre “vecchio” significa “da sostituire”

La diffusione degli AMR nelle fabbriche è iniziata già da tempo e, come è logico, l’evoluzione dei robot prevede costanti miglioramenti alle loro caratteristiche in relazione anche alle richieste del mercato. Prendiamo in considerazione i modelli MiR che nell’arco di un tempo relativamente breve hanno subito sostanziali aggiornamenti e variazioni di portata. Ad esempio, il MiR200 è stato sostituito dal 250, ciò significa che, sebbene i due modelli siano apparentemente identici, dentro all’involucro sono contenute differenze sostanziali. Coloro che anni fa hanno iniziato con l’implementazione di un AMR, il 200, ora che hanno deciso di aumentare il numero di robot mobili si trovano a disposizione un modello differente. Ciò non significa che il vecchio modello deve essere per forza di cose sostituito, anzi, la nostra filosofia spinge per utilizzare le capacità di un modello fino in fondo. A questo proposito siamo sempre disponibili per aggiornare il software e a effettuare la manutenzione ordinaria. Ciò sta a significare che è sempre possibile a livello pratico la “collaborazione” fra due (o più) modelli di età differenti nonostante un certo scostamento riguardo alle capacità. Su questa tematica vi è da tenere in considerazione alcuni aspetti in riferimento alle prime unità che hanno dato inizio all’implementazione:

  • La potenza di calcolo dell’AMR
  • La versione di software e gli eventuali update
  • Le condizioni della meccanica

Potenza e capacità di calcolo

Per quanto riguarda la potenza di calcolo dell’AMR è logico che un robot che ha già un po’ di anni, avrà una certa capacità di elaborare le informazioni acquisite che si traducono in reazioni, predisposizione dei percorsi alternativi, evitamento degli ostacoli e così via. Ciò che differisce dal robot di ultima generazione è che l’AMR più datato sarà in grado di svolgere le stesse operazioni di quello nuovo in un tempo leggermente superiore. Questo non vuol dire avere decine di minuti di ritardo fra i due AMR, ma che il robot più anziano inizia a richiedere un po’ più di tempo per pensare.

Software e update

InterfacciaLa capacità di calcolo degli AMR con più anni è in parte dovuta alla CPU e alle sue ore di servizio, nonché alla grandezza delle nuove versioni software che vengono inserite attraverso gli update. L’installazione dell’ultima versione del software è ad ogni modo consigliabile poiché mette gli AMR nelle condizioni di essere sulla stessa “lunghezza d’onda”. In questo modo l’AMR più datato può essere programmato ugualmente per eseguire mansioni interagendo senza problemi con altri più moderni.

La meccanica

Molto spesso si pensa agli AMR come dispositivi puramente elettronici con la tendenza a considerare in misura minore la meccanica. Quest’ultima può essere più o meno soggetta a usura in relazione alla tipologia di ambiente dove il robot opera. Sebbene la meccanica degli AMR sia studiata per garantire un ciclo di vita esteso bisogna considerare anche che guasti o rotture delle parti possono avvenire in modo accidentale. Come anticipato, quando si parla di ambiente all’interno del quale opera il robot va il più delle volte considerato come una realtà estremamente dinamica. Laddove vi è una forte presenza di mezzi di carico e scarico che incrociano i loro percorsi con gli AMR aumentano le possibilità di eventuali collisioni e, contrariamente a ciò che si può pensare, la peggio può averla l’AMR. In base alla nostra esperienza possiamo dire che abbiamo ricevuto richieste di assistenza a seguito di collisioni fortunatamente risoltesi con danni di lieve entità. Infatti si è resa necessaria la sostituzione delle coperture dell’AMR (ad esempio cofano superiore, fiancata, ecc) danneggiate da forche o ruote dei carrelli elevatori.

Sicurezza anche in caso di collisione

Abbiamo sottolineato che nella quasi totalità dei casi, i guasti sono da imputare a collisioni accidentali in cui, grazie ai sistemi di sicurezza, di cui gli AMR sono dotati, il danno è sempre a carico del robot. E se il danno non è strutturale ovvero non riguarda le parti del telaio è da considerarsi puramente estetico. Questa filosofia riprende il concetto di sicurezza massima e in ogni circostanza, dove i robot anche in caso di una (inevitabile) collisione sono predisposti per effettuare un arresto immediato. Infatti ogni AMR è dotato dell’arresto di emergenza (anche remoto) che lo blocca in caso di situazioni pericolose o impreviste. Soltanto in questo modo si azzera la possibilità di cagionare danni alle persone.

Vecchio ma sempre in forma

Le tematiche analizzate fanno comprendere quanto, a fronte di un iniziale investimento, i robot mobili autonomi siano in grado di operare per un tempo esteso e permettere senza problemi il raggiungimento del ROI in tempi ragionevolissimi. In conclusione, possiamo affermare che a differenza di tutto ciò che è soggetto a un’obsolescenza programmata, un AMR è studiato per durare nel tempo e per convertire tutto il suo potenziale in affidabile redditività. I robot prevedono quindi una piccola manutenzione che però risulta fondamentale per mantenere i requisiti di affidabilità e sicurezza. Questa manutenzione, è bene ricordarlo, non riguarda soltanto la parte meccanica ma anche il software attraverso gli update in modo da verificare e garantire il corretto funzionamento degli algoritmi comportamentali.

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