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Il perché dell’automazione vista come soluzione aziendale
La riduzione dei costi e dell’incidenza dell’errore umano sono, in ogni contesto aziendale, i due fattori che sono alla base dell’automazione dei processi. Qualunque sia il tipo di attività dell’impresa, sia che si tratti del settore della produzione industriale o quello dell’erogazione di servizi, questi due elementi (zero errori e più produttività) ricorrono in misura costante nelle statistiche riguardanti le performances aziendali.
L’automazione nell’industria 4.0
La prospettiva del prossimo futuro è quella di automatizzare completamente i processi produttivi, rendendo il team di lavoro interamente robotizzato e controllato da remoto da tecnici specializzati, questi ultimi in carne ed ossa.
In questo caso, è comprensibile che la riduzione di errori si traduce, in senso finanziario, in valori numerici molto elevati che possono davvero fare la differenza .
Cosa succede nel caso in cui l’automazione venga applicata anche alle piccole e medie imprese? I benefici sono tali da giustificare i costi? E quali sono esattamente i settori in cui questi benefici si riversano maggiormente?
Il concetto di PMI
Innanzitutto, è necessario focalizzare quali siano le piccole e medie imprese in Italia. Queste, anche definite microimprese, rispondono a precisi parametri, che sono: quello di generare un fatturato inferiore a cinquanta milioni di euro all’anno (o di avere in bilancio un ammontare non superiore a quarantatré milioni di euro) e di impiegare forza lavoro fino a duecentocinquanta dipendenti.
Questi numeri portano, nell’immediato, a qualche considerazione. Innanzitutto, le piccole e medie imprese possono essere non così piccole; che, inoltre, racchiudono un range molto ampio in termini di fatturato e numero dei dipendenti; e che, infine, in Italia rappresentano una grossa fetta nel panorama generale delle aziende del nostro territorio.
L’automazione nelle piccole e medie imprese
Per le PMI il processo di automazione può assumere un’importanza diversa, a seconda del tipo di attività svolta e delle dimensioni effettive dell’impresa. Per le società effettivamente molto piccole, magari con uno o due dipendenti, il concetto di automazione può essere relativo e non indispensabile, in quanto il fattore umano si pone al centro del business aziendale e della gestione di tutti i processi.
Inoltre, spesso le piccole imprese non sono in grado di affrontare i costi importanti che derivano, ad esempio, dai software gestionali.
A fronte di questo dato oggettivo, tuttavia, è rilevante il fatto che le soluzioni automatizzate sono in grado di gestire procedure standard in maniera efficiente, veloce e senza errori. Si pensi, ad esempio, alla gestione di ordini, fatturazione, dati, salvataggio ed eventuale recupero degli archivi. Si tratta di adempimenti a cui anche una PMI deve far fronte, ed il fatto di poter gestire questo aspetto in maniera automatizzata, consente alle risorse che in essa operano di focalizzarsi meglio sul core business dell’ azienda.
I vantaggi dell’automazione per le PMI
Per la gestione efficiente dei processi riguardanti l’attività delle piccole e medie imprese, l’automazione è un fattore ormai indispensabile, poiché, in questi casi la riduzione degli errori umani e la gestione informatizzata dei dati può, nei casi più estremi, fare la differenza tra continuare l’attività o meno.
L’importanza della pianificazione
La pianificazione è forse l’aspetto centrale nel processo di automazione delle attività di una PMI. Spesso, il vertice definisce e coordina allo stesso tempo processi, workflow e risorse. Da un lato, è più probabile che ciò consenta un maggiore controllo di gestione; dall’altro, però, può capitare sovente che si “navighi a vista”, e che non si riesca ad elaborare una pianificazione a medio-lungo termine, sia in termini di obiettivi finanziari, che di risorse umane, che di attività.
In questo caso, per la sana continuazione dell’attività di una piccola e media impresa, l’automazione dei processi è una soluzione ormai necessaria che ne garantisce la continuità nel tempo.
Questo vale sia per le aziende di prodotti che di quelle del settore dei servizi: quanto più la pianificazione sarà concreta, rispondente alla realtà e lungimirante, quanto più l’impresa avrà la possibilità di continuare il proprio business in maniera solida ed rispondente alle richieste continue ed in evoluzione del mercato contemporaneo.
La pianificazione 2.0: non solo finanziaria
La pianificazione non riguarda solamente i processi economico-finanziari e produttivi, ma anche quelli di gestione delle attività a 360 gradi, come il delineamento a medio-lungo termine delle tempistiche della propria attività, delle problematiche ad essa afferenti, ed alla capacità di anticipare e gestire le problematiche più comuni.
Il processo di standardizzazione automatica, in quest’ultimo caso, può fare la differenza in una piccola e media impresa, in quanto le problematiche ricorrenti potranno essere gestite in maniera automatizzata, soddisfacente, uniforme, in poco tempo.
In questo modo, le risorse umane avranno la possibilità di concentrare le proprie energie e il proprio tempo per la risoluzione di problematiche più complesse, che presuppongono un know how specifico.
La capacità dell’azienda di gestire in maniera efficiente i processi si rifletterà, in prospettiva, in una sua immagine positiva nei confronti dei clienti e del mondo esterno.